Thursday, April 2, 2020

Delirio lucido


L'azione omicidiaria del mostro di Firenze è premeditata, non vi è dubbio.

La scelta di luoghi sparsi su un'area vasta come la provincia fiorentina, lo studio delle condizioni migliori per attaccare, le vie di accesso e di fuga, in pratica ogni dettaglio è stato calcolato, vissuto ed agito dentro la mente del killer già molte volte prima di essere poi eseguito.

Una personalità ossessiva, asociale, probabilmente una educazione molto rigida, religiosa, con punizioni violente, poco o assenza di contatto, assenza del padre e un rapporto molto difficile con la madre.

Evidenze portano a considerare il mdf un uomo paranoico, molto organizzato, capace di portare avanti una vita normale, senza particolari problemi, con un pensiero altamente organizzato ma con molta rabbia e desiderio di vendetta provocato da un giudizio distorto, vendetta che si materializza una notte all'anno, mentre durante gli altri giorni potrebbe apparire come  un uomo sano di mente.

La sua caratteristica non è quella tipica del maniaco sessuale, gli intervalli sono troppo lunghi se si trattasse di impulsi sessuali. Quella del mdf è un distorsione del pensiero, in un contesto altrimenti "normale".



Apprendiamo che Per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà. Questo sistema di convinzioni si manifesta sovente nel contesto di capacità cognitive e razionali altrimenti integre. La paranoia non è un disturbo d'ansia, bensì una psicosi. Si tratta, in sostanza, non di una sensazione di ansia o di paura, ma di disturbi di pensiero (giudizio distorto, sbagliato) di cui il paziente non ha coscienza.
significato corrente più abituale, in uso soprattutto nella letteratura psichiatrica anglosassone, il termine "paranoia" indica una contingenza di disturbo mentale lucido, caratterizzato dalla convinzione delirante del paziente di essere perseguitato (o, più specificatamente, dall'ideazione che qualcuno o qualcosa abbia intenzione di nuocergli). Questa condizione è spesso caratterizzabile come una degenerazione patologica di alcuni tratti caratteriali come la diffidenza, l'inclinazione al pregiudizio o l'insicurezza. Il sistema di credenze di tipo persecutorio viene elaborato dal paziente in modo lucido e sistematico, ovvero non viene in generale a mancare la funzione razionale. In questo senso la paranoia si può descrivere come un caso particolare di disturbo delirante.



 Uno dei sintomi più evidenti della paranoia è la mancanza di modestia e la totale scomparsa del senso di autoironia, sia rispetto a se stesso, sia rispetto agli incarichi o alle funzioni che svolge socialmente. Il paranoico ha infatti una struttura giudicante molto rigida, protegge il suo io con strutture della negazione e della proiezione, dopo che scatta la paranoia l'aggressività propria viene vista regolarmente nell'ambiente esterno. Il paranoico sviluppa quindi un atteggiamento antisociale, attribuendo alla società la paranoia stessa della quale il soggetto è vittima. È tipico il ribaltamento sulla società dei propri stessi atteggiamenti, per i quali il soggetto si sente vittima. Le caratteristiche ritenute cattive appartenenti alla propria persona vengono attribuite, proiettate all'esterno, su altre persone, o sull'intero ambiente, che verrà così percepito come costantemente ostile e pericoloso per la sopravvivenza dell'individuo. Il desiderio di vendetta che innesca questa lucida autoconvinzione è spesso causa di condotte socialmente pericolose. Molti serial killer sono stati identificati come paranoici. La loro volontà di vendetta era in realtà la voce incorporea della loro stessa paranoia, di cui molti si sono definiti vittime. Raramente i paranoici si considerano malati ed in genere si sottopongono a terapia solamente se fermamente invitati.

Dal punto di vista del pensiero, c'è desiderio di punire le coppie in intimità, di separare la coppia, allontanare la femmina dal maschio, punirla ulteriormente, e asportare parti di lei che forse non riesce a "possedere" in altro modo.  La mancanza di violenze sessuali, farebbe pensare a un mostro impotente, iposessuato.









1 comment:

  1. "...La mancanza di violenze sessuali, farebbe pensare a un mostro impotente, iposessuato..."[cit]...
    quindi, per identica parità di ragionamento (assenza di X = Y): quei SK che praticano atti di cannibalismo dovrebbero tutti essere dei ciccioni, e quelli che non lo praticano, tutti magrolini magrolini.

    farebbe, potrebbe, magari, forse... generici vaghi inutili condizionali.

    Fuori dai voli di fantasia (forse veri, forse no e che mai sapremo con assoluta certezza fino a che non verrà preso, se mai lo verrà), è invece fattuale che uccidere era imprescindibile alla modalità di accompiacere, nella cornice della ripetizione scenografica, la sua pulsione maniacale criminale.

    Uccidere.
    E quello lo faceva eccome!

    Il resto sono ipotesi slegate da riscontri che valgono e pesano tanto in un senso quanto nel loro opposto.

    Se poi al mdf affibbiamo anche la patente di 'organizzato' etc etc: anche un bambino sa che un contatto carnale, nonostante le attenzioni e precauzioni prendibili, lascia (o molto ma molto più facilmente può lasciare) tracce [liquidi seminali, peli, tracce epiteliali, salive, sangue su di sè dovuto alle ferite causate dai colpi alle vittime, etc].
    Tracce che una volta reperite potrebbero portare ad inchiodarlo, e quindi, per prudenza, astenercisi. E questo senza alcun bisogno di essere nè iposessuato nè supersessuato.

    Se poi, prima di avere rapporti, alle persone gli spari (e sovente le uccidi sul colpo o quasi), la mancanza di rapporti sessuali, indipendentemente da essere un iposessuato o supersessuato o normosessuato magari magari vuol solo dire che non era affetto da patologie necrofile.

    Se invece per partito preso affermiamo che 'dovrebbe essere' un iposessuato, se anche domani un normosessuato entrasse al centro delle indagini o addirittura venisse a confessare di essere il mdf, poi si corre il rischio di non indagarlo abbastanza o di non credergli (e tutto solo per un preconcetto!!!) .

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(8) Scopeti. Riepilogo e conclusioni.

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