Sunday, September 6, 2020

(8) Scopeti. Riepilogo e conclusioni.

 L'ultimo delitto del mostro di Firenze conferma quanto abbiamo detto nei post precedenti.




Così come a Vicchio, il mostro colpisce vicino a delitti precedenti, non si avventura più in nuove zone.

Questo è un atteggiamento prudente che si nota dal dopo Baccaiano. Il mostro vuole uccidere, ma è importante per lui non farsi catturare. Secondo alcuni è il motivo per cui si ferma.




La zona, come per la Boschetta, ha più vegetazione rispetto ai primi delitti.

Ciò fa pensare a una maggiore ricerca di zone riparate, altro segno di maggiore prudenza rispetto agli inizi.






Uno dei condannati per gli omicidi, Giancarlo Lotti, abitatava in località Ponte Rotto.

Aldilà delle opinioni sulla colpevolezza, va notato che è una zona "rossa" perchè situata all'interno del poligono dei delitti.





Tale zona presenta tutti gli elementi finora analizzati, cioè stradine buie, zone di caccia, pesca, corsi d'acqua, guardoni.







Come per gli altri delitti, alcune ville nella campagna fiorentina.

Questo dualismo contadini nei casolari di campagne, e ville di signori e professionisti altolocati, è stata la pista che hanno seguito le indagini per molti anni.




La piazzola del delitto si trova all'interno del poligono formato dai cinque delitti avvenuti a sud ovest di Firenze, in una zona che coincide con la Val di Pesa.





Come suggerito dall'FBI sono luoghi che il mostro conosce e frequenta abitualmente, per ragioni familiari, di lavoro, di hobby.









Abbiamo quindi una persona originaria del Mugello, molto probabilmente nella zona di Vicchio.

Questa zona, che ha avuto terremoti, è rimasta agricola ed economicamente più arretrata, nel dopoguerra ha avuto forti migrazioni.




La maggior parte delle quali verso Scandicci, che ha triplicato la popolazione negli anni 60.






Tra questi mugellani trapiantati a Scandicci e dintorni, c'era un soggetto con pensieri disturbati sulle coppiette, ma altamente lucido e organizzato. Con disturbi ossessivo compulsivi ripetitivi, paranoici e affettivi.




Il suo territorio è nel comune di Scandicci, specie sulle colline, dove la caccia, e il voyeurismo, erano all'epoca due degli hobby più diffusi.












La storica alluvione di Firenze nel 1966 distrugge gran parte dei registri, mentre molti oggetti sono portati via dalla piena dei fiumi. In questo contento il mostro di Firenze viene in possesso di una Beretta Calibro 22 da cui non si separerà mai, un'arma la cui detenzione gli dà tranquillità perchè non può essere più essere fatta risalire e collegare a lui.






Concludiamo mostrando con lapide, posta sul luogo del delitto dopo 35 anni da uno storico blogger del caso, con l'augurio e la speranza che un giorno venga fatta chiarezza definitiva su questa catena di duplici delitti .






Sunday, August 23, 2020

Tra Vicchio e Borgo San Lorenzo

Qui abbiamo il bar "Le Spiagge" nei pressi della stazione di Vicchio, dove lavorava Pia Rontini.
Qualcuno ha ipotizzato che il mostro era un frequentatore del bar, e accorgendosi che Pia era uscita prima quella sera, è andato alla Boschetta precedendo l'arrivo dei ragazzi.









Il centro tra il luogo del delitto di Rabatta e il luogo del delitto alla Boschetta cade più o meno lungo il fiume Sieve, a metà strada tra Borgo San Lorenzo e Vicchio. Considerando che il mostro spedirà la lettera da San Piero a Sieve, questa zona diventa un nuovo "centro" nell'area di azione del mostro, paragonabile a Cerbaia, centro dell'area dei delitti avvenuti nel Comune di Scandicci e comuni confinanti.


 



Un centro dei luoghi porta al ponte di Cimabue, sul torrente Ensa. Un luogo emblematico perchè racchiude tutti gli elementi dei luoghi in cui uccide il mostro di Firenze.





Da notare che proprio lungo il torrente Ensa, presso località Madonna dei tre fiumi, fu ritrovata una Beretta calibro 22 che fece scattare di nuovo l'allarme mostro.




Abbiamo un corso d'acqua, delle stradine sterrate adatte al parcheggio delle coppiette, mancanza di illuminazione, buio e silenzio completo, luogo adatto per voyeurs e cacciatori di frodo, mentre di giorno zona rurale adatte per passeggiate nella compagna.





Questi "non-luoghi" come sono stati definiti, sono i luoghi preferiti dal mostro, luoghi anonimi, senza particolari punti panoramici o di interesse.












Intorno al ponte di Cimabue, solo qualche casa di campagna.
Non è difficile immaginare che questo luogo, o nel vicinato, sia stato un luogo dell'infanzia del mostro.






Siamo esattamente tra Vicchio e Borgo.
Vediamo alcuni animali. E' stato accertato che il mostro aveva praticità manuale per taglio con lama affilata di carne animale.





Corsi d'acqua, muoversi benissimo di notte al buio, una grande pazienza, abilità con l'arma da taglio, tutti elementi comuni ai contadini del luogo. 





Osserviamo dei cavalli al pascolo nei pressi di via Vespignano.
Qualcuno ipotizzò che il mostro si spostava a cavallo. Sembra una ipotesi improbabile.





Siamo molto vicini a Pesciola, frazione dove viveva Stefania Pettini, vittima femminile del 1974.




Un cartello in legno indica la frazione di Pesciola.






Un maneggio di cavalli vicino alla frazione Caselle, dove abitava la madre del legionario indagato per i delitti.





La Frazione di Caselle.









Sono zone rurali, prive di particolari interessi.
Il mostro doveva avere una buona ragione per compiere 60 km da Scandicci, veniva qui perchè li conosceva e si sentiva sicuro nell'attaccare coppiette in questa zona.





Siamo molto vicino al luogo dell'omicidio di Rabatta.
Molto facile immaginarsi il mostro che abitava dentro un casolare isolato, che non amava la compagnia, molto rancoroso e invidioso delle coppiette in auto parcheggiate vicino casa sua, con l'hobby della caccia che lo teneva impegnato nei fine settimana invernali.






Siamo vicinissimi al luogo del delitto.
Cartelli di divieto di caccia anche qui ovunque, come in ogni altra zona in cui colpisce il mostro.
Un bottone di cuio strappato fu rinvenuto nella scena del delitto 1974 qui a Rabatta. 








Un box per gli attrezzi.

Luoghi perfetti per conservare torce, coltelli, armi e proiettili, attrezzi usati dal mostro di Firenze.







Come per le colline di Scandicci, anche qui qualche taverna per gli avventori del luogo, ecco qui un luogo frequentato da Giancarlo Lotti, condannato per i delitti del mdf.



 



(8) Scopeti. Riepilogo e conclusioni.

 L'ultimo delitto del mostro di Firenze conferma quanto abbiamo detto nei post precedenti. Così come a Vicchio, il mostro colpisce vicin...