Wednesday, August 12, 2020

(7) Vicchio

 Il mostro di Firenze uccide 8 coppie in 17 anni nella provincia di Firenze che ha un'estensione di 3514 km quadrati.

La distanza fra il secondo e il settimo delitto è di soli 7 chilometri.



La località Boschetta di Vicchio segue di pochi chilometri quella di Rabatta lungo la strada provinciale 41 Sagginalese.

 Siamo nel Mugello quindi dalla parte opposta di Firenze ovest, dall'area di Scandicci. 

Due delitti ravvicinati ma distanti dagli altri cinque compiuti nel comune di Scandicci e comuni limitrofi, formano un nuovo gruppo, un ammasso, un "cluster".

Ci indicano questa zona come luogo di comfort zone per il mostro.

Il mostro ha un legame forte con questa zona, tanto da spingerlo a tornare qui invece di colpire in una zona nuova della provincia.



Dopo lo spavento di  Baccaiano il mostro ha preso alcune precauzioni: dopo il 1982 nessuna vittima siede vicina al volante dell'auto, il killer non ucciderà in zone "nuove" della provincia fiorentina ma preferirà uccidere a pochi km da uno dei delitti precedenti.





La Boschetta di Vicchio confina con Badia a Bovino, località dove Pacciani ha vissuto e lavorato per molti anni.




La zona del Mugello è collinare, ricca di boschi, zone di caccia e pesca, un paesaggio simile a quello delle colline intorno a Scandicci.

Zone di campagna assolutamente priva di illuminazione stradale.

Come nelle zone intorno a Cerbaia, tra Scandicci e San Casciano, queste zone durante le notti senza luna rimangono ancora oggi nella più totale oscurità, situazione prediletta dal mostro.

L'oscurità è una situazione a cui doveva essere sicuramente abituato.

Il pentito Lotti affermò che la pistola fu nascosta in un casolare nei pressi del podere Schignano.




Per la felicità dei "Paccianisti" va detto che il mostro negli ultimi due delitti colpisce vicino a zone che calzano a pennello con il profilo geografico del contadino di Mercatale.





La zona intorno a Vicchio è di ambiente contadino e non è difficile imbattersi in antichi casolari isolati, tane ideali perfette per conservare una vecchia beretta, coltelli affilati e reperti umani.





La vita da queste parti non è mai stata facile, cavare il sostentamento delle famiglie dalla terra con il lavoro nei campi.  

A causa di queste condizioni molti mugellani si trasferirono durante gli anni 60 nella zona di Scandicci.



Una persona passeggia in località Badia a Bovino, proprio dietro la Boschetta.

Se il mostro di Firenze è arrivato da qui, dovrebbe aver percorso di sera lo stesso sentiero della persona nella foto.



Un'altra teoria prevede il mostro arrivare dal Forteto, comunità e cooperativa agricola che fu al centro di una inchiesta per abusi.




Dal Forteto parte una strada sterrata che porta al fiume Sieve.



Possiamo intravedere il fiume Sieve e l'inizio del sentiero che, dopo aver incrociato la Sagginalese, porta alla piazzola dell'omicidio.


Come al solito, il delitto avviene non distante da un corso d'acqua.





La zona dopo Badia a Bovino è Pimaggiore.




Immaginiamo auto infrattate nella vegetazione la sera degli anni 70 e 80.

In un'epoca ancora sessualmente repressa, questi incontri rappresentavano una tentazione voyeuristica.




Anche qui abbiamo casolari immersi nel buio della campagna.



Dalle strade principali, partono sempre stradine secondarie, ottime zone di parcheggio di auto notturne.



Altri casolari semiabbandonati.

Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che alla morte del mostro di Firenze, la famiglia ha trovato la pistola e i reperti anatomici ma ha buttato via tutto facendo così sparire le prove di una passato terribile da rivelare.



Arriviamo finalmente sulla via Sagginalese.




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