Thursday, April 2, 2020

Da Vicchio a Scandicci


La storia del mostro di Firenze si interseca, quasi si sovrappone, con la Storia di Firenze.

Il Mugello è da sempre terra di migrazioni interne alla provincia fiorentina, specie dopo il terremoto del 1919, e soprattutto nei primi anni 60, quando Scandicci triplicò il numero dei suoi abitanti in meno di dieci anni.

Dal sito wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Scandicci

Negli anni successivi la cittadina viene ampliata territorialmente per andare ad inglobare le comunità di Cintoia, Marignolle e parte di Soffiano ma rimane un paesino fino agli anni sessanta quando una vera e propria ondata di immigrazione (soprattutto da Firenze, dalle campagne della provincia e da altre zone della Toscana), in poco meno di 10 anni, triplica la popolazione comunale.
Risultato storico della fusione delle varie frazioni, il centro urbano si presenta oggi come un unico agglomerato chiuso in un quadrilatero con a nord e ad est Firenze, ad ovest il tracciato della Autostrada del Sole A1 e a sud la collina di Scandicci Alto. Il centro di Scandicci, nei prossimi anni, sarà ridisegnato in base ad un nuovo disegno urbanistico, ripensato in relazione a due opere pubbliche di grande rilievo, la linea T1 della tranvia di Firenze e la terza corsia autostradale; tali opere infrastrutturali modificheranno l'aspetto della cittadina e ne ridetermineranno il rapporto con la vicina Firenze.

L'evoluzione demografica della città di Scandicci. Negli anni 60, il decennio in cui entra in azione il mostro di Firenze, Scandicci triplica i suoi abitanti per effetto di migrazioni interne alla provincia.

Vicchio, dal sito wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Vicchio
è teatro di due omici del mostro di Firenze, essendo l'omicidio di Rabatta (1974) nel comune di Borgo San Lorenzo solo per pochi metri oltre il confine con Vicchio.

Da qui possiamo supporre l'origine del mostro di Firenze, che preferisce compiere molti chilometri in auto pur di alternare gli omicidi intorno a Scandicci con tre"ritorni" alla sua terra d'origine (due omicidi, più la lettera inviata alla Della Monica)

7 comments:

  1. 1. Signa non sta in Mugello.
    2. La scena primaria che si ripeterà negli anni, non sta in Mugello.
    3. Vicchio, il Mugello in generale, dista appena una cinquantina di Km da Firenze città
    4. il Mugello, oltre ad essere un incantevole posto, specie d'estate, è un luogo ben più areato e fresco rispetto alla soffocante afa della capitale regionale, ed è per molti fiorentini meta di vacanza e toccate e fuga.
    5. il Mugello, Vicchio compresa, non sono aree chiuse al transito o alla visita. Per recarvicisi per svago o per lavoro fisso o saltuario non si necessita di pass speciali , non ci sono controlli di frontiera e nè richiesta documenti o permessi.
    6. una conoscenza di qualche posto dove qualche coppia va ad appartarsi in quel di Vicchio o Baccaiano o Giogoli o Scopeti, etc, non è prerogativa esclusiva dei soli residenti di zona.

    Che due delitti su otto della cal.22 siano stati commessi in Mugello (senza manco che quello della scena primaria rientri in uno di quei soli due), sta all'origine de 'il mostro allora deve essere del Mugello', come i cavoli a merenda in quanto a prove, logica stringente e indizi.

    Il mostro potrà pure anche essere uno di Vicchio doc., non c'è nulla che lo vieti, come e ancor di più non c'è nulla che lo supporti
    Una volta che verrà identificato (se verrà mai identificato) lo sapremo con certezza.
    Ma fino a che non verrà scoperto, caricare di valenza (specie come sta avvenendo in questi ultimi due anni... la new fashion del momento again) l'ipotesi che il mdf dal Mugello arrivi, e ipotizzarlo perchè due delitti furono commessi in quella zona: è aria fritta.
    Anche il ricorso ai concetti di geolocalizzazione investigativa/criminologica [vedasi il lavoro di V.S., ad esempio] per giustificare una tale formulazione è assai sghembo, essendo il numero di elementi (delitti, purtroppo) troppo esiguo perchè la matematica possa essere significativa, e l'indicazione dei pesi sui singoli elementi per trarne forma grafica di centralità e dipendenza, troppo arbitraria e troppo rigidamente schematizzata (e se il mostro avesse di volta in volta, anno per anno, abitato in località differenti? e se lo avesse fatto anche solo una o due volte? etc etc, Come le pesi certe differenziazioni?).
    Anche il richiamo alla pistola scomparsa in Mugello è, al meglio, specchietto per le allodole e cibo per suggestioni, soprattutto tenendo conto che della cal.22 del mostro si sa talmente poco che nemmeno vi è certezza su quale modello esatto fosse; e ancor più soprattutto, tenendo conto che dal Mugello avrebbe comunque dovuto andare a Signa per il suo esordio (per poi tornare in Mugello).

    Ci sono cose che non si sanno. Ci sono cose che si sanno.
    Non si sa dell'arma il modello, la provenienza, il possessore nella fascia temporale 68/95, e nemmeno che fine abbia fatto.
    Si sa dove l'arma delittuosamente apparve la prima volta (e non era in Mugello).
    Si sa che il delitto del 1968 non presenta traccia di maniacalità.
    Si sa che quel delitto del 1968 però cristallizzò nella mente di qualcuno un archetipo, un format, una scena primaria, che nei delitti successivi venne nel suo contesto sempre riproposta (con i normali debiti aggiustamenti del caso, fino all'ultimo delitto in cui, pur rispettando il format in maniera formale, l'autore agì in modo differente nel post delitto -ossia nessuna differenziazione nell'esigenza maniacale in sè, quindi ancora il riproporsi della medesima scena primaria di 68ina signesca memoria- con il primo ed unico tentativo di occultamento dei cadaveri e spedizione della lettera.
    Variazione sul tema assai probabilmente, per non dire di sicuro, dettata da motivazioni tuttaltro che di origine maniacale, ma bensì di pura autoprotezione personale ossia per evitare di farsi mettere il sale sulla coda dalle FFOO tramite investigazioni, cosa che fino al delitto precedente invece non rischiava altrettanto fortemente o non rischiava affatto)

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  2. Nemmeno il delitto del 1982 presenta segni di maniacalità.
    Perchè non affonda nemmeno una coltellata, se non altro per scaricare la rabbia.

    Parto dal presupposto che il serial killer agisce in zone a lui di comfort, dove si sente sicuro, e che deve conoscere bene, meglio delle altre zone di Firenze. Se da Signa sceglie di fare 50 km significa che quella zona devevessere a lui familiare, non per gite o sopralluoghi, ma perchè vi ha passato li vicino parte della sua vita.

    Sto impostando cosi il blog, potrei essere completamente fuori strada, ma ho fatto una scelta d'impostazione.

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  3. Nel 1982, e soprattutto (anche) nel 1983.

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  4. 1) ...Parto dal PRESUPPOSTO...

    2) ...quella zona DEVE essere a lui familiare, NON PER gite o sopralluoghi, MA PERCHE' vi ha passato li vicino parte della sua vita...

    3) ...ho fatto una SCELTA d'impostazione...

    Insomma, la solita vecchia solfa che elementi, riscontri e logica debbano adeguarsi a personali preconcezioni.
    Film già visto fin troppe volte e già visti anche i risultati raggiunti da simili trame.

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  5. nel 1982 e nel 1983 non ci sono segni di maniacalità???
    ma stai dicendo sul serio???!!!
    davvero???

    Per la cronaca ed i basilari:
    1 ) Baccaiano 1982 e Giogoli 1983 commessi, avvengono dopo i delitti del 1974, 1981 e 1981bis che sono tre delitti manifestamente maniacali.
    1982 e 1983 avvengono, fase di overkilling a parte per motivi contingenti, con medesimo modus operandi e medesimo ['non'] movente e medesima arma.

    2 ) Baccaiano e Giogoli indubbiamente non presentano le modalità di overkilling (precedenti e successive), ma non per mancanza di maniacalità (già dimostrata dal semplice attaccare riproponendo la solita fotocopia comportamentale) banalmente per il solo fatto che:
    - a) nel 1982 la macchina del Mainardi finì bloccata a bella vista a bordo strada ad alto passaggio di auto ( basta fare la differenza tra i due certificati passaggi delle auto nelle due direzioni differenti per sapere che il mdf in quelle condizioni non aveva alcun tempo a disposizione per nessun overkilling);
    - b) nel 1983 perchè non c'era nessun feticcio da poter asportare avendo il mdf presunto una presenza femminile invece assente nel pulmino)

    Nota:
    Se si sostiene che 1982 e 1983 non sono delitti maniacali (per la mancanza congiunturale di overkilling), allora si sostiene che:
    - nel 1974, 1981, 1981bis il mostro di Firenze era soggetto ad una psicopatia deviante criminale
    - - nel 1982 e nel 1983, quella psicopatia deviante criminale era miracolosamente guarita, ma che lui si dilettava lo stesso ad uccidere (con la medesimissima arma e modus) solo così, per divertimento, sport, noia, amenità o quant'altro
    - - - nel 1984 e 1985 quella medesima psicopatia deviante criminale l'aveva ripresa di nuovo e proprio la stessa... tipo come con una 'ricaduta' per una malattia qualsiasi'

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    1. Hazet, non ho ancora letto "pista sarda 2.0" quindi magari la risposta sta là, o magari ho inteso male la tua posizione che, correggimi se sbaglio, punta a SV. Nel caso mi scuso in anticipo. Se invece l'ho intesa bene ho una domanda.

      Personalmente ho molti dubbi e nessun nome, ma ammetto che vedrei SV molto più interessante se, vista la sua ipersessualità, nei delitti ci fosse stata violenza sessuale o addirittura necrofilia, e invece non è così, anzi. Nel tuo quadro "salvatorvinciano" come spieghi questa assenza?

      Grazie in anticipo.

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  6. Trovo invece molto interessante, ed è una cosa che non sapevo, la questione del boom demografico di Scandicci, oltretutto con una grossa percentuale di immigrazione dal Mugello.

    Profili geografici o meno (va detto che alcuni profiler sopravvalutati hanno fatto il loro senza non dico applicare, ma nemmeno CONOSCERE L'ESISTENZA dell'equazione di Kim Rossmo, per loro stessa ammissione in pubblico) dà da pensare.

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(8) Scopeti. Riepilogo e conclusioni.

 L'ultimo delitto del mostro di Firenze conferma quanto abbiamo detto nei post precedenti. Così come a Vicchio, il mostro colpisce vicin...